I DIRITTI DEL PERSONALE DELL’ESERCITO
IN MERITO AI TRATTAMENTI SULLA SALUTE MENTALE

NOTA BENE: Il CCHR non fornisce consigli medici o legali. Le informazioni che seguono vengono fornite come servizio pubblico in merito a leggi e regole che possono essere esaminate con un avvocato così da intraprendere le azioni corrette.

Ci sono determinati diritti per tutti sull’accettare o rifiutare qualsiasi trattamento di salute mentale che viene suggerito, prescritto o ordinato. L’accettazione di trattamenti di salute mentale, inclusi gli psicofarmaci è pressoché sempre volontaria. (In questo documento, il CCHR non sta fornendo nessun punto di vista in merito a inoculazioni o vaccini forniti a personale attivo in servizio, che possono o meno essere obbligatori.)

Il personale militare in servizio attivo ha diritto al consenso informato prima di accettare trattamenti, così come ha il diritto di rifiutare trattamenti se è in disaccordo col fatto di riceverli. Il concetto del consenso informato significa il diritto a:

  • Completa e onesta informazione su tutti i rischi comportati da qualsiasi trattamento psichiatrico proposto (informazioni sugli effetti contrari di psicofarmaci possono essere ottenute su cchrint.org/psychiatrydangers);
  • Completa e onesta informazione su tutti i rischi comportati da tutti i trattamenti alternativi;
  • Completa e onesta informazione su tutti i rischi e benefici comportati dal fatto di non ricevere nessun trattamento. Basandosi su queste informazioni, il personale militare può prendere una decisione cosciente su quale sia il trattamento migliore.

E nel caso in cui il consenso informato venga rifiutato, ha il diritto di richiedere l’assistenza di un avvocato. In accordo con l’Istruzione del Ministero della Difesa, Numero 6000.14, 26 settembre 2011, intitolata “DoD carta del paziente sui diritti e le responsabilità nel Sistema della Salute Mentale” il personale militare ha diritto a consenso informato per qualsiasi trattamento e può rifiutare di ricevere il trattamento. Questo regolamento afferma, in parte, sotto la sezione “DIRITTI DEL PAZIENTE”:

“f. Consenso Informato

I pazienti hanno il diritto di ricevere senza eccezione tutte le informazioni necessarie in termini non clinici per poter prendere decisioni consapevoli sul consenso o rifiuto a trattamenti o partecipazione a studi clinici o altre ricerche investigative come applicabile. Tali informazioni devono includere tutte le complicazioni, rischi, benefici, questioni etiche, e trattamenti alternativi se disponibili, senza eccezione.”

Una persona dovrebbe richiedere di essere informata con parole di semplice comprensione su tutte le reazioni contrarie ed effetti collaterali degli psicofarmaci, inclusa la possibilità di alterazioni del comportamento nella misura di causare pensieri o atteggiamenti violenti o suicidi e sapere che interrompere l’assunzione di tali farmaci senza la supervisione medica potrebbe peggiorare tali pensieri e atteggiamenti. Allegato 3 dello stesso regolamento, sotto Procedure e Direttive di MHS, afferma:

“d. Partecipazione nelle Decisioni dei Trattamenti. Qualsiasi servizio medico/odontoiatrico dovrebbe assicurarsi che i beneficiari del sistema di salute mentale hanno l’opportunità e il diritto di partecipare a tutte le decisioni in relazione alla propria cura della salute, per la preparazione dei requisiti a cui sono sottoposti per essere membri in servizio attivo.

(1) A fini pratici, MFT/DTF e TRICARE (programma di salute del Ministero della Difesa degli Stati Uniti del sistema della salute militare) La prima rete del sistema sanitario professionale dovrebbe:

(a) Fornire ai pazienti informazioni di semplice comprensione e la possibilità di decidere tra le opzioni di trattamento in conformità al processo di consenso informato.

(b) Discutere tutte le opzioni di trattamento, inclusa l’opzione di assenza di trattamento, con il paziente in modo che possa essere recepito.

...

(e) Discutere di tutti i rischi, benefici, e le conseguenze del trattamento o del non ricevere trattamento.

(f) Dare ai pazienti coscienti l’opportunità di rifiutare il trattamento e di esprimere una preferenza sul trattamento futuro.”

In un caso non abituale, il medico militare o un comandante può richiedere di annullare il rifiuto di un soldato in servizio attivo ad acconsentire al trattamento, ma ciò deve essere fatto tramite la convocazione di un consiglio di medici che consenta al soldato i vari diritti dovuti al processo. I soldati devono assicurarsi di rivedere i regolamenti con un cappellano (perché un soldato può rifiutare il trattamento di salute mentale per ragioni religiose), un avvocato o altro difensore così che possano intraprendere le azioni corrette per la loro situazione.

[Nota Bene: Una persona dovrebbe richiedere l’assistenza di un avvocato nel compilare ogni causa al Consiglio dei Medici per garantire che i propri diritti siano completamente protetti.]

Norma del Comando Militare - 600-20 Pubblicazione di rapida azione di revisione (RAR), 20 settembre 2012, si indirizza al rifiuto di un soldato a sottomettersi al trattamento medico o mentale. Essa indica che, se il medico militare insiste sul trattamento e il soldato rifiuta, la questione viene inviata alla procedura del Consiglio dei Medici. Quindi, il soldato può contestare l’ordine di trattamento e la materia sarà valutata e quindi verrà presa una decisione. Il soldato dovrebbe assicurarsi di avere assistenza legale se richiede un giudizio del Consiglio dei Medici.

Se il soldato dovesse non essere d’accordo con le raccomandazioni del Consiglio dei medici, il soldato può appellarsi al Generale Chirurgo, e anche se il Generale Chirurgo dovesse essere d’accordo con il Consiglio dei Medici e il soldato continuasse a rifiutare, potrebbe richiedere o essere soggetto ad una corte marziale, inclusa una completa difesa legale.

Come si nota sopra, il trattamento è quasi sempre volontario. Ma i membri dell’esercito dovrebbero essere consapevoli dei propri diritti per non essere convinti da un’allusione o suggerimento che non possono rifiutare trattamenti di salute mentali non desiderati. E dovrebbero mantenere la propria posizione e rifiutare tale trattamento malgrado gli ordini da parte di praticanti della salute mentale, dovrebbero essere consapevoli del diritto di rifiutare come descritto in precedenza ed esso gli dovrebbe essere accordato.

PER I REDUCI

Per quanto riguarda reduci che hanno servito nell’esercito, non è permesso nessun trattamento obbligatorio.

Alcuni reduci hanno il timore di perdere i propri benefici se rifiutano trattamenti psichiatrici raccomandati loro da un ospedale o da una clinica degli Affari dei Veterani. Il codice non afferma con chiarezza se ciò potrebbe accadere, ma sarebbe grossolanamente inappropriato se così fosse. In tal caso, potreste portare la cosa all’attenzione di un avvocato o del vostro rappresentante Congressuale.

Per 38 CFR 17.107 “Il Ministero degli Affari dei Veterani risponde per la condotta distruttiva di pazienti”, questa sezione afferma:

“Anche se VA può limitare il tempo, il luogo, e/o il modo di cura sotto questa sezione, VA continuerà ad offrire la completa gamma delle cure mediche necessarie a cui un paziente sia qualificato sotto l’Articolo 38 del Codice degli Stati Uniti o del Codice del Regolamento Federale. I pazienti hanno il diritto di accettare o rifiutare il trattamento o le procedure, e tale rifiuto da parte di un paziente non dà diritto a limitare le prestazioni di cura che rientrano in questa sezione.”

Dovreste ottenere consulenza da VA in merito a questo. Se non trovate la loro consulenza soddisfacente, richiedete consulenza legale.

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