UN ANNIVERSARIO MEMORABILE: IL CCHR CELEBRA 50 ANNI DI CONSEGUIMENTI

La serata di gala per il 50º anniversario del CCHR
Il produttore/regista Kevin Miller riceve il premio del CCHR per i Diritti Umani
L’avvocato texano Andy Vickery riceve il premio del CCHR per i Diritti Umani
La serata di gala per il 50º anniversario del CCHR (in alto); il produttore/regista Kevin Miller (in alto, a destra) e l’avvocato texano Andy Vickery (in basso, a destra) ricevono il premio del CCHR per i Diritti Umani.
Il CCHR ha celebrato in grande stile il suo 50º anniversario, durante il quale ha ricordato la storia della protezione dei diritti umani e ha dato riconoscimento ai suoi collaboratori con il Premio per i Diritti Umani.

Il 13 aprile 2019, sostenitori dei diritti umani, legislatori, medici, avvocati e leader comunitari e civici si sono riuniti nel Langham Huntington Hotel, a Pasadena, in California, per la Celebrazione del 50º anniversario di Citizens Commission on Human Rights (CCHR) e i Premi per i Diritti Umani.

Decine di dichiarazioni ufficiali e lettere di congratulazioni a riconoscimento di questo traguardo testimoniano i numerosi conseguimenti del CCHR nel campo dei diritti umani.

Nel suo discorso, l’avvocato per i diritti civili Allison Folmar, di Detroit, ha colto l’opportunità per sollecitare “un esercito di avvocati” a sostenere il lavoro del CCHR. La Folmar, il più recente membro del consiglio consultivo del CCHR, ha acclamato i “50 anni di lotta del CCHR per la giustizia e la libertà nel sistema della salute mentale”.

Ogni anno il CCHR conferisce premi per i Diritti Umani a individui che dimostrano un coraggio esemplare nella lotta per il ripristino dei diritti umani nel campo della salute mentale. Quest’anno i beneficiari includono l’avvocato texano Andy Vickery, che da più di 30 anni sfida le case farmaceutiche sugli effetti violenti e i suicidi causati dagli psicofarmaci. Ha ottenuto un verdetto senza precedenti a favore della famiglia di un uomo che, dopo aver preso un antidepressivo, ha ucciso tre familiari prima di suicidarsi, ove la giuria ha stabilito un nesso di causalità tra la droga e la violenza. Nell’accettare il premio, Vickery ha detto che il CCHR afferma “la verità al potere, e con questo intendo che il CCHR dice una verità impopolare, ma essenziale, a persone che detengono il potere, ma che potrebbero non volerla ascoltare”. Ha encomiato il CCHR per la sua “dedizione e tenacia” e ha lodato le imprese del CCHR. L’altro beneficiario è stato lo scrittore, produttore e regista Kevin Miller che, nei suoi inimitabili documentari Generation Rx (La generazione delle prescrizioni) e Letters from Generation Rx ha messo in risalto i profondi e strazianti danni causati dagli psicofarmaci.

Il CCHR è stato co-fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal professore di psichiatria dott. Thomas Szasz, che affermò: “Il compito che ci poniamo – combattere la coercizione psichiatrica – è importante. È un nobile compito nel cui perseguimento dobbiamo perseverare a qualunque costo. La nostra coscienza esige che non facciamo niente di meno”.

Negli ultimi 50 anni il CCHR, in collaborazione con i suoi molteplici partner in tutto il mondo, si è battuto contro la coercizione psichiatrica. Nei prossimi 50 intende continuare a portare giustizia nel campo della salute mentale. Vedi Un’occhiata a cinque decenni di vittorie per trovare altri successi del CCHR in questo impegno.



Se conosci qualcuno che ha subito abusi psichiatrici, riferiscilo al CCHR oggi stesso.

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La nostra missione è di sradicare abusi commessi con il pretesto della salute mentale e di far attuare misure tutelari a favore di pazienti e consumatori.

Il CCHR riceve rapporti da persone che hanno subìto abusi da psichiatri e/o psicologi a cui si erano rivolti per aiuto, hanno ricevuto diagnosi false e sono stati costretti a sottoporsi a terapie psichiatriche indesiderate e dannose. Questo può includere psicofarmaci – sui cui gravi effetti collaterali esiste ampia documentazione – ricovero coatto o elettroshock.

Spesso il CCHR riesce ad aiutare le persone a sporgere denuncia o collabora con i loro avvocati per approfondire le investigazioni.

Chiediamo a chiunque abbia un genitore, un coniuge, un fratello, un figlio o un amico che sia stato ucciso o leso da una “terapia” psichiatrica di inviare a ccdu.it/abusi un resoconto con tutti i particolari ed eventuali prove documentali. Tutte le informazioni ricevute saranno mantenute rigorosamente confidenziali.

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